Costruita tra la fine del XVI e l’ inizio del XVII la villa è composta da un’area di circa 6.000 mq all’interno della quale si trovano gli edifici e un parco composto da alberi ad alto fusto secolari, recintato in parte con cancellate ed in parte con le mura originali in pietra.

Architettonicamente colpiscono molto l’ analogia della facciata con il prospetto principale di Villa Duodo, progettata da Vincenzo Scamozzi, il massiccio portale d’ingresso in trachite simile a quello delle Sette Chiese e l’edicola superiore che racchiude una serliana dalle linee geometriche ben definite.

L’immobile non è vincolato dalla Soprintendenza delle Belle Arti.

Il complesso ha una pianta a “C” con l’edificio principale costituito da piano terra, piano nobile e soffitta abitabile. A est una barchessa (a due piani) con portico collega la villa con una casetta a due piani. A ovest dell’area fa parte della proprietà una cappella di 75 mq con adiacente un corpo ad un piano di recente costruzione adibita a magazzino.

Nel piano nobile e nel piano mansardato sono state ricavate tre unità residenziali eleganti e completamente rifinite in stile. Ogni singolo dettaglio della Villa è stato deciso e viene mantenuto con cura e le finiture risultano raffinate, preziose e sontuose. Le pareti sono rifinite con carta da parati dai colori tenui, pastello, dai decori floreali dorati e da raffinate geometrie, in alcune stanze la carta da parati è decorosamente rifinita con la boiserie con stucchi.

Per gli arredi dell’intero edificio lo stile rimane ricercato e sfarzoso su ogni singolo dettaglio: la presenza di un caminetto realizzato con cornice e spalle in blocco di marmo lavorato finemente, le specchiere a tutta parete, i mobili in stile veneziano eseguiti in legno e broccati in tono. Il corrimano della scala apparteneva al Transatlantico Saturnia.